Studio Medico Ecografico Saponara

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Quali Raccomandazioni devo rispettare

Non si eseguono ecografie senza appuntamento.

Il paziente è invitato a portare con se, in visita, le ecografie precedenti e gli esami o accertamenti medici inerenti la problematica per cui chiede l’ecografia, includendo se necessario, ulteriore documentazione sanitaria rilevante ai fini del quadro clinico.

Come mi preparo all’esame Ecografico dell’Addome

Ecografia1

Cosa fare prima di un’ECOGRAFIA DELL’ADDOME:

Il giorno dell’esame è necessario essere a digiuno da almeno 8 ore (se compatibile con le terapie in atto) e con la vescica piena, avendo bevuto mezzo litro di acqua un’ ora prima dell’esame (sono esclusi i bambini ed i pazienti cardiopatici o nefropatici sottoposti a restrizioni idriche, che dovranno chiedere in merito al proprio medico curante).
Se l’appuntamento è nel pomeriggio, 8 ore prima fare un pasto leggero.

Note

Portare cartelle cliniche, esami di laboratorio e soprattutto precedenti ecografie.
Assumere le eventuali terapie in corso secondo lo schema abituale.

Per una miglior definizione dell’esame, i pazienti adulti con noti problemi di meteorismo (gas intestinale) possono assumere SIMECRIN 120 mg. compresse masticabili, 2 compresse al giorno (1 compressa alla fine di ogni pasto principale).

Informativa relativa alla procedura Infiltrativa

INFORMATIVA RELATIVA ALLA PROCEDURA DI INFILTRAZIONI INTRA O PERI ARTICOLARI DI SOSTANZE TERAPEUTICHE

COS’È?

Consiste nell’effettuare l’iniezione di sostanze terapeutiche (farmaci o dispositivi medici) all’interno di una articolazione o nelle strutture periarticolari come borse, guaine, inserzioni tendinee e pulegge.

Le sostanze terapeutiche comunemente impiegate sono:

  • Steroidi (derivati del cortisone) eventualmente associati ad anestetici locali
  • Acido ialuronico

PERCHÉ SI ESEGUE?

  • Per ridurre il dolore articolare
  • Per ridurre o controllare i processi infiammatori locali
  • Per permettere una migliore mobilizzazione dell’articolazione
  • Per migliorare o rallentare la degenerazione delle strutture articolari e peri articolari

COME SI ESEGUE?

  1. Le verrà chiesto di assumere la posizione più consona per accedere in modo comodo e corretto al distretto anatomico da infiltrare.
  2. Verrà praticata la disinfezione della cute nella zona interessata.
  3. Può essere praticata una crioanestesia.
  4. Viene iniettata la sostanza terapeutica, estratto l’ago e medicato l’accesso.
  5. Al termine della procedura il sito viene protetto con una medicazione a piatto o cerotto medicato.

COSA FARE PRIMA DELL’ INFILTRAZIONE?

Comunicare al medico:

  • eventuali allergie note a farmaci, sostanze, materiali e cibi
  • le patologie sofferte o in atto
  • la terapia domiciliare assunta

Evitare che il sito dell’infiltrazione sia sporco o interessato da lesioni della cute o altri processi patologici locali.

COSA FARE DOPO?

Mantenere la medicazione asciutta e pulita.

Non esporre il sito dell’infiltrazione all’azione diretta dei raggi solari.

Applicare ghiaccio localmente: proteggere la cute con un piccolo telo o asciugamano ed applicare la borsa del ghiaccio per 10 o 15 minuti. Ripetere ogni ora fino a 4/5 volte.

Se è stata praticata una infiltrazione con corticosteroidi e Lei ha una diagnosi di diabete conclamato o alterazione del metabolismo glucidico dovrà tenere controllati i valori glicemici con l’aiuto del Suo medico di famiglia.

QUALI SONO LE POSSIBILI COMPLICANZE?

Le complicanze possono essere legate alla procedura o alla sostanza iniettata.

Le complicanze relative alla procedura possono essere:

  • Infezione superficiale o profonda (nonostante l’accurata disinfezione della cute)
  • Formazione di ematomi
  • Dolore successivo alla procedura, che può durare per 24-48 ore

Le complicanze relative alle sostanze terapeutiche possono essere:

  • Reazione allergica alla sostanza iniettata con comparsa di sintomi locali (rossore, calore, rush cutaneo, prurito) o sintomi sistemici
  • Alterazioni del colore della cute nella sede dell’iniezione

COSA FARE SE SI PRESENTA UNA COMPLICANZA?

Se si manifestano segni sistemici gravi con possibile o iniziale compromissione delle funzioni vitali dovrà rivolgersi con urgenza in Pronto Soccorso o richiedere l’intervento del 118.

Se invece si tratta di complicanze con interessamento solo locale e limitato alla sede della procedura dovrà prontamente informare il Suo medico di famiglia o lo specialista che le ha eseguito l’infiltrazione.

Indicazioni sull’Ecografia del Seno

L’ecografia mammaria è un esame che può essere effettuato in qualsiasi fase del ciclo mestruale, anche se viene preferita la fase post-mestruale (tra il 5° e il 12° giorno del ciclo mestruale).

Non occorre alcuna preparazione specifica.

Si prega di portare ecografie del seno precedenti e, per le donne che hanno superato i 40 anni, una mammografia recente.

L’ecografia mammaria è esame di elezione nelle donne giovani (fino a 35-40 anni), è esame di integrazione alla mammografia dopo i 40 anni e in donne con ghiandola mammaria molto densa. E’ indicato per valutare lesioni palpabili e per lesioni mammarie dubbie o sospette alla mammografia. Ha dei limiti intrinseci: non è una tecnica panoramica ed è operatore-dipendente.

Le indicazioni all’ecografia mammaria sono:

  • completamento della mammografia in caso di reperti mammografici dubbi o sospetti o in caso di mammella ad elevata densità fibro-ghiandolare;
  • donne sintomatiche (con nodulo palpabile, retrazione del capezzolo o della cute, secrezione dal capezzolo)
  • donne asintomatiche a rischio eredo-familiare (con cadenza annuale sotto i 35 anni alternata a 6 mesi alla RM, sopra i 35 anni abbinata alla mammografia e alternata a 6 mesi alla RM)
  • impianti protesici
  • lesioni palpabili in donne in allattamento e in gravidanza

Per le manovre di AUTOPALPAZIONE DEL SENO si suggerisce il seguente link http://www.incontradonna.it/index/autopalpazione-del-seno

Bibliografia:

  • Forza Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario. Linee guida sulla diagnosi, il trattamento e la riabilitazione. La diagnosi in senologia.
  • Forza Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario. Linee guida sulla diagnosi, il trattamento e la riabilitazione. Sorveglianza e trattamento delle donne ad alto rischio per carcinoma mammario familiare.